Si tratta di tutti quei piedi che sono stati soggetti a traumi stradali, venuti fuori da complicanze post-operatorie o semplicemente da traumi accidentali, traumi sul lavoro o sportivi o che si possono verificare con una certa frequenza anche nell’ambiente domestico. L’evento traumatico può essere molto variabile e molto variabili possono esserne le conseguenze: si va dalle piccole fratture innocenti a quelle che interessano una o più ossa del piede, spesso con decorso articolare, con una alterazione dell’anatomia e della funzione dello stesso.
Questi episodi possono esitare, con una certa frequenza, in un piede doloroso cronico e i motivi possono essere:
– una frattura non diagnosticata e quindi non trattata
– una frattura diagnosticata e trattata scorrettamente
– una frattura grave diagnosticata e trattata correttamente ma che ha causato delle lesioni irreversibili
– un politrauma in cui il trattamento di altre lesioni ha avuto priorità sulla/e frattura del piede
Le fratture dell’astragalo, del calcagno e delle ossa del tarso (scafoide, cuboide e cuneiformi) sono quelle che, con grande frequenza, guariscono con esiti invalidanti.
Fra gli esiti più frequenti di questi episodi traumatici ci sono i danni artrosici delle articolazioni sotto-astragalica (o astragalo-calcaneare), dell’articolazione astragalo-scafoidea e di una o più articolazioni della Lisfranc (filiera articolare fra le ossa del tarso e ossa metatarsali).
Si necessita di una valutazione accurata e di una eventuale applicazione di taping neuromuscolare oltre che una corretta, scrupolosa e specialistica terapia ortesica plantare “metodo Pacilio” al fine di ottimizzare le capacità residue e migliorare la qualità della vita. Molto spesso sarà necessario valutare accuratamente anche la situazione posturale sia clinicamente e sia attraverso degli esami specialistici effettuati presso la nostra sede.