La postura fu definita da Kendal “uno stato caratterizzato dall’insieme delle posizioni delle articolazioni del corpo in un dato momento”. Per postura si intende il modo di atteggiarsi del corpo umano determinato dal suo apparato locomotore in opposizione alla forza di gravità o meglio è definibile come “il nostro modo di relazionarci con il mondo”; è l’armatura muscolare che ci sostiene e ci accompagna durante ogni movimento quotidiano e coinvolge direttamente i meccanismi psicoemozionali: chi siamo, cosa facciamo, ma soprattutto come viviamo ogni evento, sia esso interno che esterno. In sintesi, è il frutto stesso dell’esperienza e si struttura durante l’intera esistenza dell’individuo. Da un bagaglio genetico proprio della specie parte, infatti, un adattamento continuo ed individuale, che si modella sulle esigenze, sulle strategie, sulle necessità del singolo: ognuno di noi è un modello unico e irripetibile. Gli adattamenti che si attuano all’interno di questa strutturazione, sono modulati da fenomeni esterni (ambientale, ambito lavorativo, ambito sportivo e contesti socio-culturali) e da fenomeni interni (elaborazione dell’informazione, processi cognitivi, processi emozionali, traumi e patologie). Il Tono Muscolare di Base del nostro corpo si articola di continuo su queste variabili, per rispondere in tempo reale alle richieste indotte dal contesto spazio-tempo circostante: tutto questo al fine di renderci coerenti nell’interazione con il macrocosmo (mondo circostante) e il microcosmo (fisio-patologia). L’assunzione di una postura corretta è una buona abitudine che contribuisce al benessere della persona. La correzione di queste condizioni dipende dalla comprensione delle influenze che ne sono la causa e nell’attuazione di un programma di misure di prevenzione ed informazione. Tutto ciò richiede la conoscenza della meccanica del corpo e della risposta agli stress e agli sforzi a cui è sottoposto.
Il Posturologo è quello specialista che si occupa di Posturologia e che ha quindi affrontato un percorso formativo “universitario” che lo ha reso consapevole di quelli che sono i problemi posturali e di come affrontarli, nel rispetto della materia e dell’individuo. Uno squilibrio della postura è un disturbo più frequente di quanto si creda, ma all’inizio in genere è asintomatico. Successivamente lo squilibrio posturale può dare l’avvio a patologie estremamente dolorose (piede piatto, piede cavo, cervicalgia, cefalee, cervicobrachialgie, lombalgia, gonalgia, podalgia, metatarsalgia, alluce valgo, sindrome femoro-rotulea, sindrome bandelletta ileo-tibiale, lombosciatalgia, lombocruralgia, tendinite, distorsioni, borsiti, callosità, coxalgia ecc…). Una valutazione posturale deve porsi come obiettivo primario quello di evidenziare in maniera chiara i vari squilibri della muscolatura tonico-posturale. Non ci si limita perciò alla sola valutazione delle simmetrie dei vari reperi corporei (filo a piombo eccetera), ma si devono attuare tutta una serie di test, detti appunto “posturali”, utili alla diagnosi posturologica. L’equilibrio tonico, più che il “riallineamento” dei segmenti del corpo deve essere il fine ultimo della visita. Come è possibile restituire l’equilibrio tonico-muscolare? Ricordiamoci che a determinare lo squilibrio sono le informazioni in entrata (input) dobbiamo perciò “giocare” a livello di queste informazioni in maniera che il risultato sia una risposta globale adeguata. In prima istanza occorre capire dove possa risiedere l’origine del problema (il problema è lo squilibrio muscolare e secondariamente ad esempio il mal di schiena.. che ne è sempre la conseguenza). I test posturali sono in grado di dirci con buona precisione la possibile origine del problema (piedi, bocca, orecchie, occhio), mentre in un secondo momento sarà possibile, attraverso l’utilizzo di “artefatti” informazionali, constatare il loro effetto sul STP. Tali artefatti altro non sono che stimoli propriocettivi; questi stimoli, adeguatamente collocati, mandano un’informazione, che noi riteniamo corretta, al SNC. Se ciò è vero il SNC istantaneamente (ed è possibile constatarlo ri-testando il soggetto) elabora l’output desiderato: generalmente il sistema si riequilibra; esitono poi particolari accorgimenti per ottimizzarlo. Ottimizzare significa: far funzionare un sistema al meglio delle sue possibilità migliorando progressivamente la gestione e il controllo dei sistemi.
Un direttore d’orchestra, seguendo lo spartito, ottimizza l’esecuzione dei musicisti coordinando ed armonizzando i diversi elementi. Ma cosa succederebbe se il direttore d’orchestra avesse uno spartito errato? Creerebbe dissonanze generando il caos. Questo è ciò che accade, inconsapevolmente al nostro organismo, quando il Sistema Nervoso è andato incontro a fenomeni di adattamento disfunzionale, causati dall’interazione uomo-ambiente.
Quanti quadrati riuscireste a mettere nello stesso recipiente senza ottimizzare gli spazi? Per gli sforzi pensate sia diverso?
In Medicina il sistema principale da Ottimizzare è il Sistema Nervoso Centrale. Il Sistema Nervoso Centrale è il sistema di controllo del nostro organismo. Ogni variazione in questo sistema di controllo si ripercuoterà su tutto l’organismo. Il Sistema Nervoso Centrale non può riconoscere da solo le modifiche che si sono instaurate in tutto il corso della nostra vita. Per tale motivo va “aiutato” nel farlo. L’Ottimizzazione attraverso una srupolosa valutazione posturale rappresenta una innovazione concettuale nel campo delle terapie mediche. Il percorso che li ha condotti al concetto di Ottimizzazione in medicina nasce da una precisa scelta. Quella di non combattere direttamente la sintomatologia, ma cercare di affrontarla, favorendo le risposte più adeguate da parte del Sistema Nervoso Centrale, cioè ottimizzare la risposta neuro-psico-fisica sulle funzioni dell’intero organismo. Esistono apparecchiature tecnologicamente all’avanguardia ed esami specialistici (esame baropodometrico, esame stabilometrico, esame morfologico, bio postural test, esame con solette elettroniche) che permettono di fare tutto questo, ottimizzando la scrupolosa valutazione clinica dello specialista Posturologo. E’ importante, in questo mondo ricco di tanti “cialtroni”, imporre al vostro Posturologo di farvi visionare il proprio titolo “universitario” abilitante (master universitario), che solitamente dovrebbe essere esposto e ben visibile; sono pochi i veri specialisti del settore. La modulazione inizia con l’inizio stesso della vita e cessa soltanto al cessare della vita dell’individuo. Senza la postura non staremmo in piedi sfidando la forza di gravità, né ci potremmo muovere: il movimento, infatti, risulta da una sequenza continua di posture successive. In questo gioco fra statica e dinamica interagenti, sottostiamo incessantemente alle leggi essenziali di equilibrio, economia e confort (quest’ultimo inteso come fuga dal dolore). Per soddisfare la prima condizione, l’equilibrio, in caso di necessità ci torciamo e consumiamo più energia, pur di sfuggire al disagio. Subito dopo, quando il sistema non ha più disponibilità e non può adattarsi ulteriormente, perdiamo il confort e compare il dolore. Nei casi estremi, quando anche l’equilibrio fino ad allora preservato viene messo in gioco, ci muoviamo manifestando un’evidente incertezza gestuale ed ogni normale attività diventa uno scoglio insormontabile. La struttura e la funzione del corpo forniscono tutte le potenzialità per il raggiungimento ed il mantenimento di una postura appropriata. Viceversa, l’assunzione di una postura scorretta è una cattiva abitudine, la cui incidenza tra la popolazione è purtroppo alta. I difetti posturali hanno origine dall’impiego non corretto delle potenzialità del corpo e non dalla struttura e funzione di un corpo normale.
La persistenza di questi difetti posturali può determinare l’insorgenza di disagio, dolore o invalidità, a seconda della durata o della gravità di tali problemi. Gli stessi modelli culturali della civiltà moderna si aggiungono agli stress già a carico delle strutture fondamentali del corpo umano, imponendo un’attività sempre più specializzata e limitata. Ciò sta a significare che una conseguente reazione di adattamento da parte del computer centrale, provoca un nuovo aggiustamento posturale patologico, che l’organismo considera ormai come corretto: sistema cibernetico con le caratteristiche di autoregoalzione ed autoadattamento, ma che non può correggersi da solo.
Inoltre, va considerata anche l’importanza della postura dinamica dell’individuo, cioè del suo modo di camminare e di correre, la quale, regolata e rinforzata dal sistema tonico-posturale che ne rappresenta l’innesco del movimento, è senza dubbio la conseguenza della propria postura statica. Oggi, andrebbe posta sempre di più in seria considerazione l’individuazione negli sportivi delle caratteristiche posturali, al fine di evitare e prevenire i traumatismi osteo-articolari e muscolari ricorrenti; così come, in avvenire il sistema più efficace per migliorare le performance degli sportivi di alto livello sarà quello di programmare con più esattezza il loro sistema tonico-posturale, attraverso una metodica terapeutica personalizzata, scaturente da percorsi diagnostici precisi e da un monitoraggio posturale dello sportivo stesso. Pertanto, è necessario precisare che l’individuo va osservato nel modo come si posiziona su tutti i piani dello spazio (frontale, sagittale e coronale) per stabilire il tipo di postura assunta, ed eventuali influenze su di essa. Ciò sta a significare che il corpo umano viene influenzato da quelle che sono le forze esterne che agiscono sul corpo stesso, determinandone una postura, che è il modo di porsi e di adattarsi nello spazio, stabilendo quindi una posizione assunta. La stessa posizione, infine, va a fissare l’atteggiamento dell’individuo, che scaturisce da una motivazione interna, cioè caratteriale, ed una motivazione esterna, cioè ambientale.(Importanza dell’aspetto psicosomatico nelle patologie posturali!). Quindi, nel riconoscere i diversi meccanismi di controllo della postura, centrali e periferici, che intervengono ed interagiscono determinando la posizione del corpo nello spazio (sistema nervoso centrale, sistema vestibolare, oculomotore, muscolare, ecc.), dobbiamo altresì considerare che la postura assunta dall’uomo in definitiva scaturisce anche da fattori ambientali, costituzionali, caratteriali e strutturali.
RIVOLGITI AD UN POSTUROLOGO QUALIFICATO ED ESPERTO!…VIENI DA NOI E TORNERAI A SORRIDERE!!!