La gonartrosi o artrosi di ginocchio consiste nel consumo della cartilagine articolare del ginocchio. Si tratta di una malattia ad evoluzione degenerativa progressiva che nel corso del tempo causa una crescente sintomatologia dolorosa ed una rigidità con limitazione articolare.
L’artrosi può essere primitiva, ovvero senza una causa definita, o secondaria, ovvero causata da deviazioni dell’asse (ginocchio varo o valgo), esiti di fratture, osteonecrosi, lesioni inveterate del legamento crociato anteriore, esiti di meniscectomia (eseguita con chirurgia aperta come avveniva fino agli anni ‘80) pregresse infezioni articolari o altre patologie.
L’artrosi del ginocchio può essere diffusa a tutta l’articolazione, può interessare solo il compartimento femoro-tibiale mediale o laterale (artrosi monocompartimentale) o colpire esclusivamente l’articolazione femoro-rotulea (artrosi femoro-rotulea)
L’esordio tipico della gonartrosi consiste in un dolore, inizialmente accusato dopo sforzi prolungati, poi anche alla ripresa dell’attività dopo il riposo (alzarsi dal letto, alzari dalla sedia). La produzione in eccesso di liquido sinoviale da parte della capsula infiammata crea tumefazione. Gradualmente la frequenza del dolore può aumentare portando limitazione articolare e zoppia. La comparsa del dolore notturno, tale da risvegliare il paziente, si associa ad un’artrosi grave. Il consumo articolare e la crescita di osteofiti si associa all’aumento dei rumori in flesso-estensione, definiti scrosci articolari. Con l’aggravarsi della malattia anche l’apparato legamentoso subisce danni con l’insorgere di sensazioni di cedimento articolare o vera e propria instabilità.
Per quanto concerne gli esami strumentali, la radiografia standard, in proiezione antero-posteriore e laterale del ginocchio sintomatico è sufficiente a diagnosticare la gonartrosi. I segni radiografici tipici dell’artrosi del ginocchio comprendono:
- la diminuzione della rima articolare (causata dal consumo della cartilagine che alla radiografia è radiotrasparente, cioè risulta come uno spazio vuoto all’interno dell’articolazione)
- la presenza di osteofiti (piccole crescite d’osso vicino all’articolazione)
- la presenza di geodi (aree di lacuna ossea)
- la presenza di sclerosi ossea (aree di addensamento osseo al di sotto della cartilagine consumata o sofferente).