La stabilometria clinica o posturografia è utilizzata per analizzare le oscillazioni del paziente in ortostatismo ed analizzare le strategie utilizzate dallo stesso per mantenere tale posizione (piedi a talloni ravvicinati, con angolo a 30°). Tramite appositi tests standardizzati e l’elaborazione informatica di tali dati, l’analisi stabilomentrica analizza la strategia utilizzata per mantenere la posizione, quantificando il contributo delle varie componenti del sistema posturale.
In tal modo la stabilometria evidenzia eventuali problemi di equilibrio del soggetto (instabiltà posturale) dovuti a interferenze vestibolari, oculomotorie, esterocettive plantari e propriocettive.
Nell’ambito patologico questa indagine contribuisce:
– alla diagnosi dei disturbi dell’equilibrio (vestibolopatie periferiche o centrali, disturbi cerebellari, lesioni corticali, disturbi dell’apparato visivo, malattie osteo-muscolari);
– al monitoraggio delle terapie riabilitative e farmacologiche (come indagine non invasiva indicata per valutare l’influenza di alcuni farmaci con target sul SNC);
-al monitoraggio di un recupero post-operatorio;
– alla valutazione medico-legale per stabilire l’effettiva autenticità di disturbi riferibili a colpi di frusta cervicali o ad altre cause.
L’analisi stabilometrica è anche valido mezzo di controllo nella terapia delle patologie che causano instabilità, indicando con estrema precisione alcuni fattori causali, come ad esempio la non corretta chiusura delle arcate dentali nelle cefalee muscolo-tensive e nei mal di schiena. L’esame è effettuato ad Occhi Aperti (OA) ed ad Occhi Chiusi (OC) mantenendo la posizione per 51,2 secondi in ciascuna delle due prove. E’ possibile inoltre effettuare dei test aggiuntivi in appoggio monopodalico (5 sec. OA ed OC). L’esame è effettuato anche a capo retroflesso per individuare problematiche di interferenza cervicale.
A seguito dell’esame bipodalico è misurata la posizione media del centro di gravità del corpo (circa 1 centimetro quadrato) e dei suoi piccoli movimenti attorno a tale punto, poiché lo stare in piedi immobile, richiede un lavoro di controllo delle oscillazioni entro limiti precisi e calcolabili. I valori hanno standard internazionali con indicatori specifici (I.B.P. Indice Bio Posturale®), riferiti a soggetti normali, sono di sussidio per una più agevole interpretazione dei dati. La variazione della posizione della proiezione del CdP (centro di pressione), che forma il cosiddetto “gomitolo dell’oscillazione”, è visualizzata in tempo reale.
Risulta importante, però, effettuare l’esame stabilometrico in un contesto podologico, biomeccanico, baropodometrico, osteopatico e posturale al fine di integrare tutte le informazioni e rendere lo studio dell’equilibrio ottimale e soprattutto al fine di migliorare l’appoggio plantare, la deambulazione, la biomeccanica e la postura.
E come dice sempre il Prof. Dr. Antonio Pacilio “Conoscere per riconoscere, riconoscere per curare”.
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