E’ da tanti anni, ormai, che il Prof. Dr. Antonio Pacilio Podologo e Posturologo prepara molti pazienti, provenienti da tutta Italia ed Europa per affrontare a piedi l’intero e faticato percorso del famoso Cammino di Santiago de Compostela per il quale occorre mediamente un mese di cammino.
Non essendo un’impresa sportiva, ma una esperienza umana molto forte in primis, per godere e arricchirsi di tale esperienza così unica. Prima della partenza, però, bisogna anche curare la preparazione fisica per il viaggio, partendo proprio dai propri piedi, che se non riusciranno a sopportare e supportare il peso di circa 30 km di cammino al giorno su terreni accidentati, tra salite e discese, potrebbe svanire la possibilità di realizzare fino alla fine il proprio sogno ed essere costretti ad interrompere questo fantastico viaggio del “Cammino”.
Cosa bisogna fare, quindi, onde evitare spiacevoli problemi ai piedi e alla schiena durate il percorso? Cosa può fare il Podologo/Posturologo?
Quali scarpe utilizzare? E’ utile una ortesi plantare su misura realizzata adeguatamente per “l’impresa”?
A tutte queste domande, cercheremo di dare una risposta veloce ed esaustiva.
La prima cosa da fare, nel caso si volesse intraprendere il percorso di Santiago de Compostela è quella di rivolgersi ad un Podologo/Posturologo, al fine di valutare il corretto appoggio dei piedi e la postura atraverso una visita podoposturologica, biomeccanica e baropodometrica, al fine di capire prima se si ha la reale necessita di dover partire muniti di ortesi plantari realizzate su misura ed ottenuti dopo la presa di un calco corretto del vostro piede, o se si devono recepire diversi accorgimenti legati alla condizione della propria pelle o del proprio sistema muscolo-scheletrico.
E’ fondamentale anche capire come scegliere le scarpe giuste per i propri piedi: lo specialista Podologo/Posturologo, dopo aver compreso come siate fatti e come funzionate da un punto di vista deambulativo, vi suggerirà le scarpe più adatte alle vostre esigenze ed anche il tipo di scarpe, se da trekking alte o basse, se da ginnastica e di che tipo. Solitamente si consigliano scarpe da trekking traspiranti possibilmente non nuovissime, con suola morbida e leggera (da toglietere ad ogni sosta,per far respiarare e traspirare il piede) ed anche un paio di sandali per far respirare i piedi nei tratti su strada asfaltata, ma esistono molte diversità tra i vari tipi in commercio e tutto deve essere relazionato alla forma e al funzionamento dei vostri propri piedi.
I calzini da trekking sono una componente importante per evitare la comparsa delle vesciche, sicuramente più costosi, ma molto utili.
Una crema anti-vesciche è anche essa consigliata ed utilizzata insieme a tutti gli accorgimenti di cui sopra, farà in modo di evitarvi delle brutte e fastidiose vesciche, che in molti casi, portano anche a dover abbandonare il percorso. Risulta utile anche utlizzare delle polver absorbenti fra le dita dei piedi e nei calzini per contenere la sudorazione (considerando anche la temperatura esterna e le ore in cui si tengono le calzature) tipo 3 OIL POLVERE PIEDI OTI.
Sconsigliamo vivamente i cerotti per vesciche, camminando dopo un po’ si staccano e quindi non si ottiene il risultato sperato…anche se alcuni li raccomandano almeno nelle prime fasi. La cosa più importante da fare in caso di vescica è quella di forarla subito e far fuoriuscire il liquido interno, quindi disinfettarla bene con del Betadine soluzione o con del Rifocin e coprirla con garze sterili e cerotto in TNT.