L’apparato stomatognatico è un complesso anatomo-funzionale costituito da organi e tessuti i quali svolgono funzioni digestive (salivazione, masticazione, deglutizione), respiratorie e di relazione (fonazione, mimica). Tale complesso apparato è integrato in maniera importante con il Sistema Tonico Posturale. Cranio, mandibola, dentizione, lingua e colonna cervicale formano in realtà un’unità funzionale inscindibile e come tale va esaminata. A sua volta tale unità è indissolubilmente legata all’intera postura. Occorre quindi tener presente che qualunque intervento riguardante la bocca potrà avere influenze sull’intero corpo. L’ortodonzia classica ha spesso sottostimato questi aspetti, generando sovente più danni che benefici. Nella valutazione posturale, non basta considerare le asimmetrie, le retrazioni e le deviazioni della colonna vertebrale, degli arti inferiori e superiori, dei cingoli, ma è necessario prendere in esame anche la posizione cranio-mandibolare e soprattutto la sua funzione.
I più importanti argomenti a sostegno dell’ipotesi dell’esistenza di un sistema cranio-vertebrale sono:
- Le tappe del lungo percorso filogenetico dell’uomo sembrano riprodursi a grande velocità nei primi anni di vita dei bambini. Ai cambiamenti della morfologia del cranio e della faccia corrisponde un cambiamento parallelo della colonna vertebrale (così come accade per il piede) e quindi della postura. Deglutizione, masticazione, equilibrio occlusale, estero-propriocezione del piede e quindi postura giungono contemporaneamente a completa maturazione a circa 6 anni, infatti, con la comparsa dei primi molari.
- L’apparato stomatognatico, al pari del piede, rappresenta un punto di unione tra le catene muscolari anteriori e posteriori all’interno del sistema miofasciale. Da sottolineare il ruolo da “perno” strutturale e funzionale svolto dall’osso ioide.
- L’ampiezza dell’area corticale riservata a faccia, lingua e relative funzioni, come si evidenzia dall’ homunculus (più del 50% dell’area dell’omuncolo motorio e sensorio è rappresentata dai piedi e dall’apparato stomatognatico), e la presenza dell’innervazione più diversificata, composta da 5 nervi cranici (trigemino, facciale o faciale, accessorio del vago, ipoglosso e glossofaringeo).
È abbastanza diffusa, a tal proposito, nella posturologia la classificazione delle patogenesi in tipo ascendente o discendente, che permette di distinguere se un’alterazione posturale dipende da una cattiva posizione dei piedi, degli arti inferiori, del bacino (tipo ascendente), o da una cattiva posizione del sistema cranio-mandibolare come nel caso di una mandibola deviata, retrusa o protrusa, e di conseguenza da una malocclusione (tipo discendente). A parere di chi scrive nelle alterazioni posturali il meccanismo è sempre reciproco, facente parte di un complesso sistema circolare: un’alterazione posturale di tipo ascendente può influenzare la posizione cranio-mandibolare, costringendo la mandibola ad assumere una posizione scorretta, allo stesso modo un’alterazione cranio-mandibolare può influenzare la posizione della colonna e del bacino con conseguente compensazione. La colonna vertebrale viene influenzata in entrambi i casi e si adatta, in alcuni casi con deviazioni macroscopiche (iperlordosi, ipercifosi, atteggiamenti scoliotici), in altri attraverso compensi, blocchi e/o micromovimenti delle articolazioni, che possono portare a lesioni e quindi al dolore.
Lo sbilanciamento di denti e mandibola contribuisce a creare squilibri muscolari e scheletrici a livello di collo e testa. Tali squilibri si ripercuoteranno, seguendo una via discendente, sull’intera catena muscolare ed i conseguenza sulla postura. Oltre a disfunzioni meccaniche è bene ricordare inoltre che in questo apparato sono contenuti alcuni dei più importanti organi per la funzione propriocettiva ed esterocettiva (occhio e apparato vestibolare) con conseguenze dirette sull’equilibrio e il controllo del corpo. Un allineamento errato della testa, causato da un problema di tipo discendente (cranio-mandibolare, atlanto-occipitale ecc.) sarà trasferito, attraverso l’ osso ioide e i muscoli sopraioidei e sottoioidei, alle strutture sottostanti che dovranno adattarsi ad una diversa tensione, scatenando una serie di compensi che gradualmente potranno ripercuotersi fino al piede.
Se da un lato quindi diverse problematiche della colonna possono avere origine da una cattiva occlusione, non è detto che una cattiva occlusione non sia determinata da un’alterazione della colonna vertebrale, che può ricercare gradualmente il suo compenso fino alla bocca, seguendo una via ascendente. E’ il gioco perverso della globalità posturale e delle catene muscolari, indissociabili dall’unità a cui appartengono. Nell’uno o nell’altro caso è comunque sempre l’intero sistema ad adattarsi. E’ noto, inoltre, che molti disturbi cervicali, vertigini o cefalee, possono essere causati da alterazioni dell’apparato stomatognatico, in particolare dai rapporti tra i denti dell’arcata superiore ed inferiore e l’articolazione temporo-mandibolare (ATM) ma anche da un deficit podalico che deve essere rimodulato attraverso una corretta terapia ortesica plantare neurobiomeccanica.