L’alluce valgo è una deformità dell’avampiede che si caratterizza per la deviazione del 1° dito rispetto al 1° osso metatarsale con la possibile associazione della comparsa di una borsite, e/o di un ipercallo osseo laterale oppure possiamo definirlo meglio ancora come deformità del primo dito del piede, caratterizzata dalla deviazione all’interno del primo osso metatarsale e all’esterno del primo dito, che crea un’angolazione patologica dell’alluce con arrossamento ed infiammazione a livello della testa del 1°metatarso. In maniera piuttosto colorita i pazienti indicano questa patologia del piede con il termine di “nocetta”, “patata”, “cipolla”, in quanto la preminenza della testa del primo metatarso è l’espressione visiva più significativa di questa patologia. In presenza di alluce valgo il primo metatarso e l’alluce non sono più allineati ma formano tra loro il cosiddetto angolo di valgismo da cui prende nome la deformità.
Le cause che determinano l’insorgenza della patologia sono di vario tipo (calzature non idonee, deficit di appoggio del piede, problematiche posturali, ecc…). Si tratta di un’affezione spesso trasmessa da un genitore e non è raro osservare nell’ambito della stessa famiglia diversi individui che la presentano. L’alluce valgo colpisce molto più le donne rispetto agli uomini per ragioni legate al tipo di calzatura utilizzata ed all’assetto ormonale femminile rispetto a quello maschile. L’uso di scarpe strette e con il tacco può favorire l’insorgere della patologia in quanto aumentano l’attrito in corrispondenza della testa del 1° metatarso.
Per molto tempo un alluce valgo può restare del tutto asintomatico. L’uso di scarpe particolari (strette, con il tacco, antinfortunistiche ecc.) o una marcia prolungata possono accompagnarsi all’inizio di una sintomatologia dolorosa alla base dell’alluce con segni di infiammazione alla testa del 1° metatarso. In alcuni casi i sintomi aumentano di intensità fino a determinare serie difficoltà nel calzare scarpe comuni e limitare la deambulazione. Quando le problematiche all’alluce persistono a lungo, si possono produrre altre patologie del piede (es. dito a martello, dita in griffe, metatarsalgie ecc.) che vanno incontro ad un’evoluzione peggiorativa. In molti casi le conseguenze di un alluce valgo non curato possono condurre a un aggravamento della sintomatologia dolorosa e ad altri problemi anche più importanti. Il cattivo appoggio del piede porta a veri e propri squilibri posturali che possono essere all’origine di problemi a carico di altre articolazioni sovrasegmentarie (caviglia, ginocchio, anca, colonna vertebrale).
Bisogna subito dire che esistono anche differenti gradi di alluce valgo e dunque ad ogni stadio ci sono soluzioni palliative o risolutive comunque differenti. I problemi fondamentali che provoca questa patologia sono il dolore nell’articolazione stessa durante la camminata, e a volte anche solo indossando delle scarpe un po piu strette o di forma triangolare o a punta, ipercheratosi nella parte plantare del dito e fastidi da sfregamento laterale per la pressione della scarpa. La causa eziologica non è assolutamente solo legata alle calzature come molti pensano, ma è dovuta principalmente a fattori dinamici biomeccanici alterati, ovvero, il 1° metatarso non appoggia sufficientemente o in maniera corretta con il suolo durante la fase di propulsione della camminata. Per quanto riguarda il trattamento e la soluzione a tale problema esistono molteplici teorie ma non tutte sono corrette e si leggono molte cose non vere su vari siti internet su tale argomento. Esistono diversi metodi ortopedici che vengono sbandierati su internet come soluzioni definitive a questa patologia…,si va dal tutore notturno fino ad altri artefizi assolutamente inutili.Tutte questi ausili possono forse al massimo aiutare a contenere i fastidi o gli effetti di un alluce valgo ma non possono certamente correggerlo e non esiste nessuna evidenza scientifica in tal senso. A risolvere queste problematiche non sono di sicuro i semplici plantari ortopedici, perché vengono concepiti e fatti solo in modalità statica e senza considerare la postura di tutto il corpo e non possono dunque contenere tale deformità che si crea invece soprattutto in fase dinamica. Di conseguenza tali plantari non correggono né tantomeno evitano che la patologia peggiori.
Ad oggi, è dimostrato nella letteratura scientifica internazionale che soltanto i plantari di tipo neurobiomeccanico e posturale ad azione anteriore per la modifica della fase propulsiva possono attenuare i movimenti anomali dell’alluce nella camminata, cambiando gli angoli di movimento anomali e di conseguenza evitando il perpetrarsi delle cause dell’alluce valgo riducendo di conseguenza i picchi iperpressori a livello dei metatarsi migliortando la qualità della vita.
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