I dismorfismi o malallineamenti delle dita dei piedi comunemente riscontrati nella pratica quotidiana podologica sono: alluce valgo, dito a martello, dito a martello distale, dito a griffe o ad artiglio, cross-over della seconda metatarso-falangea (MF), dita a colpo di vento e la deformità triangolare.
Le dita a martello rappresentano una deformità del piede o meglio ancora dell’avampiede molto comune, che si accompagna molto spesso all’alluce valgo.
Il dito a martello è quindi una deformazione o deformità caratterizzata da una flessione della articolazione interfalangea prossimale e da una iperestensione dorsale della articolazione metatarso-falangea e della articolazione interfalangea distale che dispone il dito come il martelletto del tasto del pianoforte da cui deriva il nome.
Oltre ad un difetto estetico, ben visibile, queste deformità sono causa di infiammazione, forte dolore e arrossamento nel punto di contatto con le calzature. L’attrito porta alla formazione di calli (ipercheratosi) dorsali o plantari che possono sfociare in lesioni ulcerative ed infezioni.
La causa principale del dito a martello è uno squilibro muscolo-tendineo che porta al piegamento del dito. Inizialmente vi è la degenerazione e la successiva rottura della capsula articolare metatarso-falangea che aumenta l’instabilità e la predisposizione a sviluppare la deformità.
Altra causa può essere un dito eccessivamente lungo che in scarpe strette e dall’attrito viene forzato a piegarsi.
Tutte le componenti articolari: cartilagine, capsula, legamenti, guaine tendinee e tendini, vengono coinvolte dal reumatismo articolare. Il processo infiammatorio reumatico, non trattato appropriatamente comporta:
- fenomeni degenerativi dei tessuti articolari e peri-articolari
- retrazione dei tendini estensori e degli interossei
- lussazione delle falangi sulla testa del metatarso.
Il dito si arriccia e si mette sopra la testa del metatarso, spingendolo verso il suolo. Da questo deriva la formazione di un callo o ipercheratosi ed il relativo dolore plantare. La deformità prende il nome di “dita a martello”.
La conseguenza delle suddette deformità è un’ alterazione della funzionalità del piede denominata digitalgia (dolore alle dita) ma che può portare a metatarsalgia (dolore al livello dei metatarsi) e sesamoidite (dolore a livello dei sesamoidi).
Il trattamento conservativo, ossia non chirurgico, messo in atto dallo specialista podologo risulta ampiamente efficace, in quanto riduce notevolmente o del tutto il dolore. Tale trattamento prevede l’escissione delle callosità (ipercheratosi) causate dai disformismi e la successiva realizzazione prima di feltraggi podologici temporanei e poi di presidi podologici su misura (ortesi in silicone), che tendono a ripristinare la normale funzione e biomeccanica dell’avampiede migliorando di conseguenza la deambulazione e la postura. Le particolari caratteristiche di morbidezza, elasticità, durata, atossicità e praticità d’uso fanno si che tali presidi siano ben tollerati dai pazienti. L’ortesi in silicone viene realizzata direttamente nel nostro centro specialistico per la cura del piede e della postura e in tempi brevi (circa 10 minuti) sul piede del paziente, il quale ne farà uso ogni qual volta che indosserà una calzatura (qualsiasi essa sia).