Gli atleti non sono pazienti comuni, sia per l’eccezionalità delle innumerevoli e continue prestazioni che esprimono tutte le volte che praticano il proprio sport sia perché quando sono vittime di traumi ne possono risentire, non solo fisicamente, come tutti noi, ma anche umanamente, psicologicamente e professionalmente.
Quando un paziente così speciale arriva da me (ed arrivano sia amatori che professionisti a tutti i livelli e da tutta Italia) di solito è perché ha una stringente necessità di ridurre i tempi di recupero o di spostare un po’ più in là l’asticella dei propri limiti fisici. Per aiutarlo in questa impresa, apparentemente sovrumana, io mi ispiro innanzitutto al principio incontrovertibile dei Padri della medicina (“Primum non nocere”), in secondo luogo all’innovazione e, inoltre, ad un costante lavoro di formazione ed aggiornamento professionale che da anni effettuo in tutta Italia, in tutta Europa e che mi ha spinto negli Stati Uniti. Così aiuto i miei pazienti “speciali” a spostare un po’ più in là i propri limiti, nel rispetto tanto della legge quanto dell’etica professionale ovviamente. Per sintetizzare la vastità di problematiche fisiche che possono popolare l’universo di uno sportivo riporto di seguito alcune parole chiave nella casistica delle patologie sportive ma innanzitutto qualche consiglio di buonsenso e non solo su come prevenire certi traumi.
Quando si parla di piede e caviglia, prevenire vuol dire innanzitutto scegliere una calzatura adeguata alle proprie esigenze ma anche studiare l’appoggio del piede sia da fermo che in movimento, studiarne la biomeccanica e la postura di tutto il corpo.
Chiunque si sia affacciato negli ultimi anni alla pratica dell’ormai popolarissima maratona o running (ma vale anche per il fondo o mezzofondo in atletica) si sarà reso conto navigando in internet di quanti siti, più o meno blasonati, si affrettino a dare consigli sulla scelta della scarpa più adeguata in funzione di quella che può essere la conformazione del proprio piede: pronatore, supinatore o neutro. Lo stesso vale per i tanti negozi specializzati in abbigliamento e attrezzature sportive che vedono spesso tanto solerti quanto sprovveduti commessi ergersi a specialisti dell’ortopedia umana. Per consigliare efficacemente uno specifico tipo di scarpa (da pronatore, da supinatore, o neutro per esempio) è necessario aver studiato ed compreso l’intero ciclo del passo e valutare i rischi di sovraccarico che possono sopraggiungere nel compiere un determinato gesto tecnico. Persino un’analisi computerizzata del passo può risultare inutile se non associata ad un’attenta valutazione clinica del piede e della postura. Effettuare una scelta corretta vuol dire ridurre i rischi di sovraccarico e soprattutto le patologie da “over use” dell’atleta: tendiniti, borsiti, fascite plantare, sesamoidite ma anche fratture da stress e microfratture. Compiere una scelta errata vuol dire, alla lunga, indurre una patologia. A titolo del tutto esemplificativo possiamo citare la recente “class action” promossa in USA dagli utilizzatori di scarpe minimaliste contro le aziende produttrici. Attribuire a priori la colpa del danno fisico all’uso di scarpe minimaliste da running non è corretto. Tuttavia, utilizzarle indiscriminatamente senza valutare i rischi o i vantaggi per l’atleta che le utilizza può sicuramente rappresentare un problema.
Per questo considero fondamentale effettuare una accurata valutazione clinica del paziente e dell’atleta ti tipo podoposturobiomeccanico ed osteopatico, associandola ad esami strumentali funzionali (baropodometria, stabilometria, scansioni in 3d, Running Analysis)) e/o di imaging (Rx in carico dei piedi e/o della colonna vertebrale) e all’accurato studio del gesto tecnico sportivo. Per completare al meglio la valutazione consiglio di presentarsi alla visita con una descrizione dettagliata del piano di allenamenti e con una ripresa video dell’abituale performance dell’atleta, oltre che chon le specifiche calzature con cui effettua la performance sportiva.
Una Specialistica Terapia Ortesica Plantare ideata e realizzata esclusivamente su misura da me “Prof. Dr. Antonio Pacilio” riesce a riportarvi in tempi berevi ad a riprendere nuovamente la vostra pratica sportiva migliorando la performance sportiva.