La periostite tibiale è una condizione cronica, che se non trattata correttamente può rendere difficile la vita agonistica dell’atleta per lunghi periodi. La periostite può interessare un solo osso oppure più elementi dello scheletro; nel caso di periostite tibiale, la parte coinvolta è il periostio della tibia, nelle aree in cui si inseriscono i muscoli soleo e tibiale posteriore e la fascia che le ricopre (ricordiamo, per completezza, che la periostite tibiale è anche nota come sindrome mediale della tibia, sindrome del muscolo soleo, sindrome del muscolo tibiale posteriore e anche come shin splints).
La periostite tibiale, riassumendo è quindi una patologia infiammatoria che colpisce la membrana connettivale (periostio) che avvolge la tibia, nelle aree in cui si inseriscono i muscoli soleo e tibiale posteriore e la fascia che le ricopre (è anche nota come sindrome mediale della tibia, sindrome del muscolo soleo o del muscolo tibiale posteriore).
La causa più probabile è rappresentata dall’infiammazione della fascia e del periostio. L’attività sportiva favorisce l’insorgenza dell’infiammazione sia per le forti sollecitazioni a carico dei tendini di soleo e tibiale posteriore sia per un’eccessiva pronazione nell’appoggio del piede. La sindrome provoca dolore nella parte interna della gamba, inizialmente in occasione degli allenamenti; gradualmente il dolore può persistere anche a riposo.
Un trattamento corretto deve prevedere il riconoscimento ed il trattamento efficace del difetto meccanico. La terapia deve inizialmente eliminare l’infiammazione locale e successivamente portare ad un recupero sportivo graduale, dopo aver compensato o corretto il piede. E’ indicata anche come sindrome mediale della tibia. Il dolore è tipicamente presente alla pressione del margine mediale della tibia.