Per osteocondrite o osteocondrosi dell’astragalo si intede una sindrome degenerativa che coinvolge l’osso e la cartilagine. Insorge anche a livello di altre articolazioni quali il ginocchio, e l’anca. Affligge soprattutto i giovani, gli sportivi e chi, in generale, è soggetto a traumi continui e ripetuti. Provoca dolore e limitazione articolare.
Colpisce maggiormente il sesso maschile. La sua localizzazione più tipica è il bordo postero-mediale oppure antero-laterale dell’astragalo. Quando si manifesta entro i 20 anni il problema si risolve spontaneamente al termine della maturità scheletrica. Molto utile, a turtte le età, ai fini della risoluzione della sintomaologia dolorosa una terapia ortesica plantare neurobiomeccanica.
All’origine c’è un processo di degenerazione necrotica, cioè morte di cellule ossee che causa dapprima l’indebolimento e in seguito la frammentazione della porzione ossea colpita. Per questo motivo una piccola porzione di osso o cartilaginea, si stacca dal restante osso sano.
I sintomi dell’osteocondrite, che evolvono e si aggravano molto lentamente, sono: dolore e limitazione dell’articolazione con progressivo blocco articolare, talvolta versamento conseguente alla sinovite.
Questa lesione non è rara ma dal momento che non è evidente nelle radiografie inizialmente eseguite, spesso viene diagnosticata in ritardo mentre purtroppo è solo la diagnosi precoce che può spesso consentire di intervenire in modo non invasivo e di fermare l’evoluzione delle lesioni ossee.Molto utile, pertanto, una visita specialistica podologica, biomeccanica, baropodometrica, stabilometrica e posturale.